Le patologie autoinfiammatorie sono un gruppo di disordini caratterizzati da episodi di infiammazione generati in seguito ad attivazione del sistema immunitario innato; tale attivazione è regolata da una serie di pathway complessi che comprendono numerosi messaggeri molecolari, tra i quali uno dei più importanti è l’Interleuchina-1, una citochina proinfiammatoria. L’importanza di questa molecola è tale che il suo studio ha permesso lo sviluppo di un farmaco (anakinra) che, agendo da antagonista ricombinante del recettore per IL-1, ha permesso di compiere notevoli passi avanti nel trattamento delle patologie autoinfiammatorie.
All’interno della eterogenea categoria delle patologie autoinfiammatorie, la pericardite ricorrente riveste un ruolo emergente: si tratta di una patologia su base autoinfiammatoria a carico del pericardio, ossia la membrana che circonda il cuore, ed è un perfetto esempio di malattia multifattoriale; le cause scatenanti possono essere diverse e numerose ma nella maggior parte dei casi viene definita “idiopatica” (circa 85%), ossia di eziologia sconosciuta, e in tali casi si sospetta probabilmente una patogenesi autoimmunitaria o autoinfiammatoria.
Le forme più «gravi» di pericardite idiopatica ricorrente, sia nell’adulto sia nel bambino, sono caratterizzate da molteplici episodi di recidiva nonostante l’impostazione di una terapia antinfiammatoria corretta ma mancante di terapie indirizzate verso la molecola IL-1; ciò rivela l’importante ruolo patogenetico dell’Interleuchina-1 nell’insorgenza di malattie autoinfiammatorie (inclusa la pericardite ricorrente idiopatica) e sottolinea la necessità di impostare un approccio clinico-terapeutico efficace e mirato nel caso di pazienti affetti da tali patologie.