Sono sempre più diffuse all'interno del panorama sanitario italiano le terapie basate sull'uso di sostanze cannabinoidi, che rappresentano una strategia curativa molto valida per una grande porzione di pazienti, sia da venga applicata in singolo sia che venga affiancata a terapie precedenti.
Intorno all'utilizzo della cannabis circolano però alcune criticità e diversi dubbi che la letteratura scientifica e le evidenze cliniche non sono momentaneamente riuscite a risolvere: basti pensare che, ad esempio, all'interno del fitocomplesso della cannabis si raccolgono oltre 400 sostanze, alcune delle quali ancora non completamente studiate nei vari aspetti (rischi e benefici, interazioni, azione principale, ecc.) e quindi potenzialmente dannose. A tali incognite vanno aggiunte le difficoltà normative susseguitesi nel tempo, che hanno contribuito a generare molta confusione riguardo al tema dell’utilizzo terapeutico della cannabis.
Il suo impiego clinico si è però rivelato molto utile in ambito neurologico e, specialmente, nel controllo di numerosi aspetti sintomatologici della Sclerosi Multipla; un suo utilizzo ponderato e basato su forti evidenze cliniche potrebbe dunque, se sostenuto nel tempo, migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti, permettendo ad essi di gestire in maniera efficace gli effetti negativi della patologia sullo svolgimento della vita quotidiana.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario che il farmacista ospedaliero, figura chiave nel processo di scelta terapeutica, si occupi della raccolta di cospicue e fondate evidenze scientifiche che possano confermare l'effetto benefico della cannabis curativa, in modo da poter stabilire un'opzione terapeutica omogenea e valida su tutto il territorio.
RESPONSABILE SCIENTIFICO
Prof. Paolo Gallo
FACULTY
Prof. Paolo Gallo, Padova
Dr. Umberto Gallo, Padova
Dr.ssa Silvia Miante, Padova
Prof. Nicola Realdon, Padova